E’ pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 112 del 16 maggio il contratto nazionale quadro 2013-2015 sui permessi e distacchi per la dirigenza sottoscritto all’Aran il 5 maggio scorso e anticipato su questo sito. Si tratta di un accordo che dopo quasi 10 anni adegua le rappresentanze sindacali sui luoghi di lavoro (il precedente accordo risale al 5 ottobre 2005). Il Ccnq, siglato da tutte le sigle tranne Confedir, aggiorna le organizzazioni che hanno diritto a tutte le prerogative sindacali (permessi, distacchi, assemblee e bacheca). L’Aran lo pubblica sul suo sito e con l’occasione pubblica anche tutte le raccolte coordinate dei contratti vigenti, che contengono naturalmente le norme sulle relazioni sindacali, per le varie amministrazioni tra cui per l’area medica e della dirigenza. Il testo del contratto pubblicato in Gazzetta
Passa da 37 minuti a 52 minuti il monte ore di permessi aziendali per ogni Dirigente medico a tempo indeterminato e a 60 minuti per ogni Dirigente sanitario a tempo indeterminato. Per l’anno in corso vale il pro rata, ovvero 37 minuti fino al 4 maggio e 52 minuti dal 5 maggio in poi, con una media di 47 minuti per i dirigenti medici; mentre per i dirigenti sanitari si passa dai 37 minuti fino al 4 maggio a 60 minuti dal 5 maggio con una media di 52 minuti. Dal 2015 la disponibilità di 52 minuti (per i medici) e 60 minuti (per i dirigenti sanitari) sarà piena.
Sono queste alcune delle novità su permessi e distacchi sindacali per la dirigenza, previste dal nuovo Contratto nazionale quadro 2013-2015 sottoscritto all’Aran il 5 maggio scorso e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 112 del 16 maggio.
Grazie al nuovo Ccnq vengono aggiornate sia le rappresentanze sindacali che le prerogative utilizzabili da parte dei dirigenti sindacali delle Aziende per l’espletamento del loro mandato: quindi dai permessi ai distacchi, dalle riunioni fino alla partecipazione a congressi e convegni di interesse sindacale.
Secondo quanto stabilito dal nuovo regolamento, come spiega una circolare dell’Anaao Assomed: “la differenza tra dirigenti medici e dirigenti sanitari è dovuta al fatto che questi ultimi non utilizzano distacchi ed alla necessità che essi, essendo in numero inferiore, abbiano a disposizione un monte ore tale da consentire un minimo di permessi per le attività associative”. I permessi aziendali (definiti come art.10 Ccnq 7 agosto 1998) andranno richiesti direttamente all’azienda di appartenenza dagli interessati in accordo con il Segretario aziendale.
E vengono introdotti alcuni elementi di flessibilità e si implementa la dotazione oraria a livello aziendale. Nell’accordo è prevista una flessibilità dei permessi a livello aziendali entro un intervallo dai 37 minuti attuali ai 60 minuti per ogni dirigente in servizio nel Ssn e Regioni (da 37 a 51 minuti nel comparto statale che ha subìto il taglio del 15% previsto dalla riforma Brunetta). Le associazioni decideranno autonomamente il loro utilizzo se a livello aziendale o territoriale. Per questo è stato inserito un ulteriore comma: «Il dipartimento della Funzione pubblica, a richiesta dell’associazione sindacale interessata, può valutare l’opportunità di trasformare i distacchi ottenuti per cumulo di permessi sindacali in permessi per la partecipazione a organismi direttivi statutari previsti all’articolo 11 del Ccnq 7 agosto 1998». Con questa previsione si è aperta una finestra di reversibilità.
I distacchi previsti per l’Area III (dirigenza sanitaria) sono 42 e altrettanti sono quelli per l’Area IV (medici).
Nell’area della dirigenza i distacchi sono 38 per i sindacati autonomi e 4 per le confederazioni. Tra i sindacati quello che ne ha di più è il Fassid (SIMeT, SNR, AIPaC, AUPI, SiNaFO) che con 14 distacchi ne asorbe il 37% di quelli degli autonomi, seguita da Anaao Assomed con 10 e dalla Fp Cgil con 7. Tra le confederazioni invece i quattro distacchi sono uno ciscuno per Cosmed, Cgil, Cisl e Uil.
Per l’area medica invece in testa tra i sindacati autonomi (anche qui 38 distacchi su 42 vanno a loro) c’è l’Anaao Assomed che con 8 distacchi ne assorbe il 21% del totale. A seguire c’è la Cimo Asmd con 5 e poi Aaroi Emac e Fp Cgil con 4. Tra le confederazioni i distacchi sono due per la Cosmed e uno ciscuno per Confedir – Mit e Cgil.
Il Sole 24 Ore sanità – 20 maggio 2014