La Regione presenta gli obiettivi 2013 ai sindacati (tutti contrari) Stop a tecnici e amministrativi, medici solo previa autorizzazione. Alla vigilia del rinnovo dei direttori generali, che decadono il 31 dicembre, sta per arrivare un’altra mazzata sulle aziende sanitarie venete. Già impegnate a contenere i costi su forniture, auto blu, servizi non sanitari, doppioni di reparto, ristrutturazioni, dovranno contrarre ulteriormente pure l’organico. La giunta Zaia entro l’anno approverà la delibera «Disposizioni in materia di personale del Servizio sanitario regionale», che recepisce l’ultimo strascico della Finanziaria statale 2007, ovvero il diktat di riportare la spesa dei dipendenti a quella del 2004, per di più ridotta dell’1,4%. Guarda la Bozza dell’allegato
Per una Regione che il blocco del turn-over l’ha introdotto nel 2006 significa tagliare consulenze, convenzioni, contratti a tempo determinato, ma soprattutto tecnici e amministrativi, non sostituire i pensionati, proseguire il blocco dei primariati per l’intero 2013. Un’apocalisse presentata in anteprima ai sindacati che, compatti, l’hanno respinta al mittente. Invano.
Ma andiamo con ordine. La delibera impone a Usl, Aziende ospedaliere e Istituto oncologico veneto di «non superare il tetto di costo definito ad inizio anno per ogni struttura», perchè «limite invalicabile» costantemente monitorato dalla Regione. Dopodichè i vari paletti. Primo: la spesa per consulenze, collaborazioni, personale interinale non dovrà superare l’80% di quella sostenuta nel 2010. Secondo: le aziende sono tenute a chiedere l’autorizzazione a Palazzo Balbi per ogni assunzione, con cadenza trimestrale, relative motivazioni e dando priorità ad alcune figure di cui c’è carenza, «in particolare anestesisti, radiologi, pediatri, infermieri, operatori sociosanitari e tecnici di Radiologia». L’unica libertà d’azione concessa ai dg consiste nell’acquisire «risorse umane, anche in provvisorio supero ai tetti di spesa programmati», per scongiurare l’interruzione di pubblico servizio, e comunque limitatamente a medici e infermieri. Ma tali assunzioni dovranno durare al massimo sei mesi ed essere compensate da successive «azioni di razionalizzazione delle risorse umane a disposizione, anche non sostituendo il personale considerato non indispensabile a garantire i livelli essenziali di assistenza». Terzo: resta il blocco dei primariati per il 2013, almeno fino all’approvazione delle schede ospedaliere, però per professori e ricercatori universitari il diktat è più blando: «Per l’attribuzione o la revoca della direzione di struttura complessa, la segreteria per la Sanità subordinerà il nullaosta alla verifica della compatibilità dell’incarico con la programmazione regionale e con il mantenimento dell’equilibrio finanziario dell’Usl richiedente». Quarto: «E’ prorogato per il 2013, senza possibilità di deroghe, il divieto di assumere a tempo indeterminato e determinato personale dei ruoli professionale, tecnico e amministrativo», dirigenti inclusi. «Il blocco — prosegue la delibera — riguarda anche contratti di natura libero professionale, co.co.co ed ex interinale». Ma ce n’è anche per le convenzioni, che dal 2013 non dovranno superare il 30% delle 38 ore settimanali. Per di più le Usl non potranno più, per abbattere le liste d’attesa, comprare prestazioni extra orario di lavoro dai loro medici e sottoscrivere accordi con il privato per coprire la stessa specialità: dovranno scegliere l’una o l’altra via. Cosa che stanno già facendo: diverse aziende (Venezia e Chioggia in testa) hanno comunicato di voler rinunciare alla convenzioni col privato, altre di volerle abbattere del 30%.
Questo il cuore del provvedimento, incorniciato dagli obblighi di sospendere i gettoni a favore dei dipendenti inseriti in commissioni, da programmare dunque nell’orario di servizio, e di smaltire tutte le ferie nei tempi dovuti, perchè non si possono più convertire in denaro. Tutto ciò vale anche per l’Arpav. «Siamo costretti a ottemperare alla Finanziaria che, sbagliando, fa riferimento al costo storico — dice l’assessore alla Sanità, Luca Coletto —. Noi siamo già magri di personale (mancano 2 mila infermieri e mille medici, ndr), non avevamo bisogno di una dieta. Sfrutteremo l’opportunità di “travasare” personale dall’Arpav alle Usl o allo Zooprofilattico, ed essendo in equilibrio di bilancio potremo anche sostituire un pensionamento su 5. E’ comunque una delibera provvisoria, in attesa delle schede ospedaliere che, eliminando doppioni e accorpando reparti, recupererà risorse».
Priorità a radiologi e anestesisti. Consulenze: spesa ridotta del 20%
Il costo per consulenze, collaborazioni, personale interinale non dovrà superare l’80% di quella 2010. Le Usl devono chiedere l’autorizzazione alla Regione per ogni assunzione, con cadenza trimestrale, motivandola e dando priorità ad alcune figure di cui c’è carenza, in particolare anestesisti, radiologi, pediatri, infermieri, operatori sociosanitari e tecnici di Radiologia
Prorogato il blocco dei primari. Basta con interinali e co.co.co
Viene prorogato per il 2013 il blocco dei primariati iniziato quest’anno e, senza possibilità di deroghe, il divieto di assumere a tempo indeterminato e determinato personale dei ruoli professionale, tecnico e amministrativo, dirigenti inclusi. Tale misura, precisa la delibera regionale, riguarda anche contratti di natura libero-professionale, co.co.co ed ex interinali
Aut aut: convenzioni col privato oppure ore in più dagli specialisti
Dal 2013 le convenzioni e le consulenze non dovranno superare il 30% delle 38 ore settimanali. Per di più le Usl non potranno più, per abbattere le liste d’attesa, comprare prestazioni extra orario di lavoro dai loro medici e sottoscrivere nello stesso tempo accordi con il privato per coprire la medesima specialità: dovranno scegliere l’una o l’altra via. Stanno già saltando molte convenzioni
Via i gettoni nelle commissioni. Obbligo di smaltire le ferie
Le aziende sanitarie saranno costrette a sospendere i gettoni di presenza a favore dei dipendenti inseriti in commissioni, da programmare dunque nell’orario di servizio. Inoltre c’è l’obbligo di far smaltire al personale tutte le ferie nei tempi dovuti, perchè non si possono più convertire in denaro. Se quest’ultima disposizione non sarà rispettata, ne risponderanno i vari dirigenti di settore
Michela Nicolussi Moro – Corriere del Veneto – 9 dicembre 2012