Piano sanitario travolto dagli emendamenti. In Consiglio dal 13 giugno, ma l’opposizione dichiara battaglia
Il nuovo Piano socio sanitario approda in consiglio la settimana prossima. Doveva andare via tutto liscio come l’olio, invece sarà il Pssr dei “maxi-emendamenti”. Licenziato con tanto di calici alzati dalla V commissione, il documento che dovrebbe rivoluzionare la sanità veneta, andrà in aula il 13 giugno zavorrato da non pochi emendamenti, tanto che è dubbia la sua approvazione prima dell’estate. E a pensarli saranno un po’ tutti: dalla maggioranza, che pare stia studiando un modo per far passare una revisione del confine delle Asl, all’opposizione che non intende abdicare ad alcune misure di principio. Entro il 12 giugno sul tavolo del Consiglio arriveranno i maxi-emendamenti di Pd, Udc, Idv che, pur ammettendo di aver fattivamente contribuito alla stesura del documento mettono ora i puntini sulle “i”.
«Il nuovo Piano – entra nel dettaglio il consigliere del Pd Claudio Sinigaglia, controrelatore del provvedimento – dovrà specificare i livelli essenziali di assistenza sociale per non mettere a repentaglio, in tempi di crisi, i diritti delle persone disabili, la salute mentale, l’assistenza agli anziani. Oltre a questo si dovrà chiarire il ruolo del privato-sociale sinora umiliato da alcuni provvedimenti capestro e dalla mancanza di accordi programmatici».
Ma il Pd allarga l’analisi anche ad altre questioni, un’appendice che ora è la grande assente: le schede ospedaliere. «Il piano è l’occasione per rendere più equo il sistema – puntualizza Bruno Pigozzo – ma senza le schede ospedaliere e territoriali, che rappresentano la traduzione concreta del piano in strutture, servizi e posti letto, verrà a mancare il secondo tempo. Chiediamo che il nuovo piano definisca parametri chiari e oggettivi per costruire le nuove schede, per non consentire scorribande della politica».
La contestualità tra nuove linee di programmazione e nuove schede ospedaliere e territoriali è una delle tre richieste “irrinunciabili” degli esponenti democratici in Consiglio: «Se non avremo precise garanzie in merito e se il piano non prevederà il parere obbligatorio e vincolante della commissione consiliare sull’organizzazione di reparti e servizi nel territorio – preannunciano i consiglieri del Pd – il nostro sarà un voto contrario. Vogliamo evitare scelte troppo discrezionali da parte della Giunta».
Le altre richieste “irrinunciabili” del maggior partito di opposizione in Consiglio, che ne condizioneranno il voto finale in aula, sono la valutazione annuale dell’operato dei direttori generali delle Ulss anche da parte della conferenza dei sindaci, in qualità di rappresentanti dei cittadini-utenti, e la nomina del segretario generale per la sanità e il sociale affidata al Consiglio regionale e non al presidente della Giunta. Non mancano, tuttavia, altre critiche all’impostazione del piano. Per Stefano Fracasso il problema cruciale resta quello delle risorse e della sostenibilità finanziaria del sistema: «Nutro forti dubbi – sottolinea il consigliere vicentino – che il nuovo piano riesca ad assicurare universalità di cure e di assistenza a tutti, in presenza di una costante riduzione del fondo sanitario nazionale e delle quote del riparto veneto».
Una trentina di emendamenti arriveranno anche dall’Udc, soprattutto legati alla parte sociale che a detta di Raffaele Grazia, un po’ zoppica. «Riteniamo che tre anni di mandato per i direttori generali siano pochi. Ed è indispensabile che venga introdotta oltre alla valutazione dei Dg anche quella delle aziende».
Per l’Idv è un piano che parte dalla coda e non dalla testa, fatto pensando ai tagli e non ai malati. «Così come è sovverte l’organizzazione ospedaliera del Veneto mettendo a rischio il futuro della nostra sanità che invece è apprezzata da tutt’Italia per l’eccellenza» commenta Antonino Pipitone e aggiunge: «Il vero nodo cruciale è l’organizzazione territoriale. Primo di ogni passo, di ogni taglio, di ogni spostamento bisogna pensare gli attuali livelli di assistenza senza togliere ai cittadini reparti indispensabili e già adesso superaffollati»
L’avvio del dibattito sul piano che programma la sanità veneta per il prossimo quinquennio e la presentazione dei relativi emendamenti, che saranno depositati entro martedì 12, sono in calendario mercoledì 13, a partire dalle 10.30: discussione ed esame proseguiranno giovedì 14, con eventuale prolungamento anche venerdì 15
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8 giugno 2012