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Rapporto annuale Inps. Pensionati sono 13,9 milioni, metà sotto mille euro. 2011: 514mila nuove pensioni

1a1a1_aaaaaaaainps-uffici-pubblico-fotogramma--258x258Oltre 7,2 milioni di pensionati Inps, pari al 52,1% del totale ha un reddito pensionistico complessivo inferiore a 1.000 euro al mese. Lieve diminuzione della spesa per trattamenti assistenziali o di invalidità civile (-0,3 per cento). Aumentano del 2,3% le entrate contributive. La gestione finanziaria di competenza dell’Inps con l’incorporazione dell’Inpdap nel 2012 dovrebbe essere in rosso per 5.977 milioni di euro: è la differenza tra 379.067 milioni di accertamenti e 385.044 milioni di impegni. È quanto rileva l’Istituto nella relazione annuale. La riforma delle pensioni del ministro del Lavoro Elsa Fornero, ha spiegato il presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua, è «capace di assicurare la necessaria stabilità finanziaria al sistema previdenziale italiano in questa complessa transizione».

Sono oltre 13,9 milioni i pensionati in Italia. Il 59% sono donne

Nel 2011 i pensionati Inps, vale a dire i soggetti che ricevono almeno un trattamento pensionistico a carico dell’Istituto, sono 13.941.802. E’ quanto emerge dal rapporto annuale dell’istituto nel quale si legge che le donne sono la maggioranza con il 59% ma percepiscono solo il 44% del reddito pensionistico complessivo, in virtu’ del minor importo medio dei trattamenti in godimento: 930 euro medi mensili a fronte di 1.366 euro per gli uomini. Gli uomini, invece, sono il 41% del totale, cui va il 56% dei redditi pensionistici.

Nel 2011 risultano iscritti all’Inps quasi 20 milioni di lavoratori, pari all’86,9% del totale degli occupati, che diventano 23,8 milioni se si considerano gli iscritti ad Inpdap ed Enpals. Il numero delle pensioni Inps in essere al 31 dicembre 2011, escluse le pensioni di invalidita’ civile, e’ di 15.629.790, in leggero calo rispetto al 2010, quando superavano i 16 milioni.

La grande maggioranza dei pensionati Inps, circa il 74% (10,3 milioni di individui), percepisce una sola pensione a carico dell’Istituto con un reddito medio mensile di 1.071 euro (media tra 780 euro per le donne e 1.340 euro per gli uomini); poco piu’ del 21% ne percepisce due e quasi il 5% da tre in su. Tra i beneficiari di due o piu’ pensioni Inps (in tutto il 26% dei soggetti sul totale, pari a 3,6 milioni di persone), le donne sono in netta maggioranza (2,5 milioni), ma il reddito pensionistico da esse goduto resta comunque al di sotto dei valori medi maschili: 1.220 euro al mese contro 1.497 euro per i colleghi uomini.

Il reddito pensionistico mensile medio, cioe’ il reddito che deriva dalla media dei trattamenti previdenziali e assistenziali erogati sia dall’Inps sia da altri enti, e’ pari a 1.131 euro (nel 2010 era di 1.084 euro).

L’importo medio mensile delle pensioni previdenziali Inps, cioe’ delle pensioni che traggono origine dalle diverse forme di contribuzione, e’ invece di 859 euro.

Il valore medio mensile medio della pensione risultante dalla media dei trattamenti sia previdenziali sia assistenziali erogati dall’Istituto e’ pari a 770 euro.

Il valore medio mensile della pensione percepita dalle donne (569 euro) e’ notevolmente inferiore a quello della pensione incassata dagli uomini, che e’ pari a 1.047 euro. In termini di numerosita’ il gruppo piu’ consistente di pensionati Inps e’ quello rappresentato dai titolari di sole pensioni di vecchiaia e anzianita’ (7,3 milioni con un reddito pensionistico medio di 1.242 euro mensili), seguiti da coloro che ricevono almeno due pensioni di natura previdenziale IVS (circa 1,7 milioni con in media 1.229 euro al mese). I beneficiari di sole pensioni assistenziali sono 1,5 milioni per 620 euro medi mensili ed i percettori di prestazioni assistenziali associate a prestazioni di tipo previdenziale sono 1,4 milioni con importi medi mensili pari a 1.376 euro. Infine, vi sono i titolari di sole pensioni ai superstiti (circa 1,4 milioni e 912 euro medi mensili) e i beneficiari di sole pensioni di invalidita’ previdenziale (671mila individui con importi medi mensili di 792 euro).

Nel 2011 sono 514mila le ‘nuove’ pensioni

Il flusso delle nuove pensioni IVS liquidate nel corso del 2011 e’ di 514.338 per il 65% riferite al comparto del lavoro dipendente e per il 35% al lavoro autonomo. E’ quanto emerge dal rapporto annuale dell’Inps, nel quale si legge che nel complesso, il 53% delle nuove liquidazioni e’ costituito da pensioni di vecchiaia e anzianita’ e il 9% da trattamenti di invalidita’ previdenziale. Il restante 38% si compone di pensioni ai superstiti.

La distribuzione per sesso mostra una prevalenza di pensioni maschili di anzianita’ e di invalidita’ previdenziale (rispettivamente 78% e 69%), mentre le nuove pensioni di vecchiaia ed ai superstiti presentano una concentrazione femminile (65% e 81%).

Nel corso del 2011 si e’ registrato rispetto all’anno precedente un calo consistente delle nuove pensioni di vecchiaia (-29,3%) e di anzianita’ (-14,7%). Sulla diminuzione hanno inciso soprattutto le nuove regole scattate nel 2011 sulla ”finestra mobile” (il meccanismo di differimento della decorrenza della pensione di 12 mesi per i lavoratori dipendenti una volta raggiunti i requisiti, 18 mesi per gli autonomi) e l’inasprimento dei requisiti per l’accesso alla pensione di anzianita’.

Il numero complessivo delle nuove pensioni di anzianita’ liquidate nei principali Fondi nel 2011 e’ pari a 149.129 trattamenti, di cui il 68% (101.924) erogati a lavoratori dipendenti, con un’eta’ media alla decorrenza di 58,6 anni e il 32% (47.205) a lavoratori autonomi (coltivatori diretti, coloni e mezzadri, artigiani ed esercenti attivita’ commerciali) con un’eta’ media di 59,1 anni. Per quanto riguarda le prestazioni di vecchiaia, il numero delle nuove liquidazioni nel 2011 e’ di 122.763 per il 53% (101.866) destinate ai lavoratori dipendenti, con eta’ media alla decorrenza di 62,6 anni. Del restante 47% (58.023) beneficiano i lavoratori autonomi, con eta’ media pari a 63,4 anni.

Le nuove pensioni assistenziali liquidate nel corso del 2011 sono 424.153, per il 90% costituite da prestazioni a favore di invalidi civili con importo medio mensile di 418 euro e per il 10% da assegni sociali di importo medio pari a 354 euro al mese. Il 58% del totale dei nuovi trattamenti assistenziali e’ destinato alle donne. Gli assegni sociali sono ripartiti in modo omogeneo tra maschi e femmine (rispettivamente 51% e 49%), mentre per le provvidenze economiche di invalidita’ civile si registra una maggiore presenza di titolari donne (59%).

7,2 milioni di pensionati sotto mille euro

Oltre 7,2 milioni di pensionati Inps, pari al 52,1% del totale ha un reddito pensionistico complessivo inferiore a 1.000 euro al mese. Hanno meno di 500 euro di reddito pensionistico al mese 2,39 milioni di pensionati, il 17,2% del totale. Le donne percepiscono importi in media inferiori a quelli degli uomini. In particolare, il valore medio mensile della pensione percepita dalle donne è quasi la metà di quello degli uomini: è pari infatti a 569 euro rispetto ai 1.047 euro incassati dagli uomini. Ciò è dovuto sia alla maggiore presenza femminile fra i titolari di prestazioni assistenziali (di importo più basso), sia ai valori medi delle pensioni previdenziali più bassi per le donne.

Cresce la spesa pensionistica: +2,4%

L’Inps ha erogato nel 2011 18,4 milioni di pensioni (incluse le indennità di accompagnamento agli invalidi civili) sia di natura previdenziale che assistenziale a 13,9 milioni di pensionati. La spesa pensionistica complessiva è pari a 195,8 miliardi di euro (+2,4% su 2010). Le pensioni previdenziali (vecchiaia,anzianità invalidità, inabilità,superstiti) sono 14,8 milioni per una spesa di 170,5 miliardi e un importo medio mensile di 859 euro.

Spesi 19 miliardi per sostegni al reddito

Nel 2011 l’Inps ha speso per il sostegno al reddito (cassa integrazione, disoccupazione e indennità di mobilità compresa la copertura per le contribuzioni figurative previste) 19,1 miliardi di euro (19,7 miliardi nel 2010), cinque dei quali per la cig. Si calcola in 6,5 miliardi la spesa per le indennità di disoccupazione nell’anno oltre a 5,1 miliardi per la contribuzione figurativa. Per l’indennità di mobilità la spesa complessiva è stata di 2,4 miliardi.

Scoperti 117mila lavoratori totalmente in nero

Nel 2011 le aziende ispezionate da ministero del Lavoro, Inps, Inail ed Enpals sono state 244.170 (campione di poco superiore al 10% dei circa 2 milioni di imprese censite presso gli istituti previdenziali). Di queste 149.708 sono risultate irregolari (circa il 61% di quelle sottoposte a verifica). Sono stati individuati 278.268 lavoratori irregolari; quelli totalmente in nero complessivamente individuati sono stati 117.955 (105.279 unità tra ministero del Lavoro, Inps, Inail ed Enpals a cui si aggiungono 12.676 individuati dalla Guardia di Finanza). Il totale delle somme accertate evase per il 2011 si attesta a un miliardo 225.165.438 euro.

Mastrapasqua: allargare la platea degli esodati

Mastrapasqua ha chiesto di allargare la platea degli esodati: occorre «trovare una soluzione che valga per tutti, non solo per il contingente» di 65mila lavoratori salvaguardati, individuati dal decreto che dovrebbe essere emanato a giorni dal ministro del Lavoro e da quello dell’Economia.

28 maggio 2012

 

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