I conti della sanità veneta non sono trasparenti. Lo scrivono i magistrati della Sezione di controllo della Corte dei conti nella relazione del 28 luglio, che ha rilevato «numerose irregolarità e criticità» nella stesura del bilanci consultivi 2012 e di previsione 2013, mettendo a rischio l’equilibrio di bilancio dell’ente. Anche in relazione alla (mancata) «trasparenza dei conti sanitari». I magistrati evidenziano, infatti, come entrate e spese per le Asl del Veneto non siano state evidenziate in propri capitoli, ma ricomprese nelle voci generali del bilancio: «La mancanza di trasparenza dei conti non consente di verificare la corrispondenza della spesa sanitaria al finanziamento sanitario corrente del bilancio preventivo della Regione».
Trasparenza non rispettata neppure quanto all’obbligo di pubblicazione online – su sito Internet della Regione – dei bilanci, entro 60 giorni dall’approvazione: «Alla data del 30 giugno 2014 non risultava ancora pubblicato sul sito istituzionale alcun bilancio preventivo annuale consolidato del sistema sanitario regionale». Pur essendo sotto esame contabile il bilancio di previsione 2013, solo dopo solleciti, note scritte e incontri di chiarimento – tra gennaio e 2014 – la Regione ha fornito ai magistrati il dato sul disavanzo sanitario pregresso e sulle modalità di rientro. Numeri da brividi: 1,553 miliardi di euro accumulati tra il 2001 e il 2010. Alla Corte, la Regione ha prospettato la possibilità di accedere a risorse a condizioni particolarmente favorevoli, con un tasso medio di interesse del 2,2 per cento, ipotizzando un risparmio annuale di 20-25 milioni di euro sugli interessi di mora, a fronte di una rata da pagare di circa 74 milioni l’anno per 30 anni. Tutto risolto, dunque? Non proprio, perché alla luce della documentazione presentata dalla stessa Regione alla Corte, la manovra finanziaria veneta prevede altri pagamenti, con un miliardo di interessi in 30 anni: «L’esborso totale da parte della Regione si aggira in circa 2.662,5 milioni di euro in 30 anni», rilevano i magistrati contabili, «in particolare diviene evidente che l’importo annuale è ben superiore a quello preventivato di 74 milioni annui, salendo a oltre 88 per gli anni dal 2017 al 2042». Trasparenza: «Alla luce di tutto quanto evidenziato la Sezione richiama l’attenzione dell’organo politico e del Collegio di revisione in relazione ai rilevati profili di irregolarità e criticità eer i quali si rende necessaria l’adozione di misure correttive».
La Regione: stiamo verificando e saneremo laddove c’è ne sarà bisogno
La Corte dei Conti bacchetta la Regione sul bilancio. E la Regione sostanzialmente fa capire che non c’è nulla di nuovo sotto il sole. Perché? Perché “le osservazioni capitano ogni anno”, fanno sapere da Palazzo Balbi.
“E ogni anno – dice l’assessore regionale al Bilancio Roberto Ciambetti – rispondiamo prontamente e in maniera puntuale su ogni punto criticato. Laddove le cose devono essere riviste, poi, interveniamo tempestivamente a sanarle”. La relazione della Corte dei Conti del 28 luglio, infatti, ha rilevato “numerose irregolarità e criticità” nella stesura dei bilanci consuntivi del 2012 e di previsione del 2013 che potrebbero mettere a rischio l’equilibrio dei conti regionali. Le voci in discussione sono molteplici e toccano anche la sanità: in pratica l’organo di controllo non ci vede chiaro nemmeno sulla contabilità di qualche Asl. Ma qui, non tardano ad arrivare le rassicurazioni dell’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto che fa sapere di “dormire sonni tranquilli”, in quanto tutto ciò che ora viene verificato dalla Corte dei Conti, prima era stato vagliato da un altro autorevole controllore e cioè dal Ministero dell’Economia e Finanza. “Siamo sottoposti a rigidi controlli, non si scappa – spiega Coletto – ora faremo gli opportuni approfondimenti e risponderemo entro agosto alla Corte dei Conti. Se sarà necessario correggere qualcosa, lo faremo”. Tutti al lavoro quindi, anche a Ferragosto, ma non proprio tutti serenamente. Non manca infatti qualche tecnico regionale a cui non va giu’ che l’organo di controllo abbia messo in discussione anche quel bilancio del 2012 che aveva già parificato con tanto di timbro: visto e approvato.
La Nuova Venezia e Nord Est sanità – 9 agosto 2014